Nell’articolo precedente abbiamo visto i primi 5 Principi Tattici di Manipolazioni attuati da Joseph Goebbels per riuscire a conquistare le simpatie del popolo tedesco e diventare ministro plenipotenziario per la mobilizzazione alla guerra totale e generale della Wehrmacht.
Se vi interessa l’argomento, potrete approfondirlo nel libro “Goebbels. 11 tattiche di manipolazione oscura” scritto da Gianluca Magi e pubblicato da Piano B nel Gennaio 2021.
Ve ne abbiamo parlato nell’episodio 42 di Popular Opinion Podcast intitolato “Mr. Bibliotecario” disponibile ai seguenti link:
Prima di continuare con i restanti 6 principi vi ricordo che i primi cinque potete trovarli nella prima parte di questo articolo disponibile qui.
6 – Contagio Psichico.
Il sesto Principio Tattico è strettamente collegato al primo, Semplificazione e Nemico Unico. È la classica tattica di fare di tutta un’erba un fascio; l’importante è concentrare tutti gli avversari in una sola categoria, in un solo nome che li includa tutti per poi attaccarli sui punti deboli e sulle incongruenze che si presentano al proprio pubblico come una minaccia al proprio progetto. Basti pensare al concetto del “diverso”, non importa la provenienza, l’etnia o il motivo per cui un individuo scappi dal proprio paese per migrare nel nostro, risulterà essere sempre un immigrato; se si fa notare che una delle cause dell’immigrazione può essere la richiesta di asilo politico, si risponde che in quel caso basterebbe fare richiesta ad un’ambasciata con documenti ufficiali e non infiltrarsi con metodi illegali in un paese straniero. Nella pubblicità è la stessa cosa: negli spot degli smartphone, per esempio, spesso il prodotto pubblicizzato viene presentato come IL telefonino del momento, LO smartphone che tutti DEVONO avere, non come UN generico telefonino, UNO dei tanti smartphone che si POSSONO trovare in commercio.
La scelta dell’articolo risulta fondamentale, l’utilizzo di un articolo determinativo indica, come ci suggerisce il nome, qualcosa di determinato, inconfondibile, non una cosa generica, stessa cosa si può dire del verbo. Questo principio tattico affonda le sue radici nelle reazioni umane automatiche e involontarie di imitare le emozioni espresse dall’altro.
7 – Trasposizione e Contropropaganda.
Abbiamo visto come Orchestrare le notizie (Principio 4), come Volgarizzarle per renderle accessibili a tutti (Principio 3) per contare sull’Unanimità del consenso popolare (Principio 2) e come rendere il nostro pubblico incapace di formulare un pensiero critico e strutturato dandogli sempre in pasto notizie di un Continuo Rinnovamento (Principio 5). Tuttavia non sempre le cose vanno bene e gli imprevisti o le cattive notizie sono in agguato dietro l’angolo; se non le si possono negare basta semplicemente silenziarle o minimizzarle, se non è possibile silenziarle o minimizzarle le si scredita! E se non è possibile screditare, il che ci pone davanti un avversario ostico, si inventano notizie per distrarre. Questa rete di tranelli viene ordita dal principio tattico 7. Utilizzata ampiamente da tutti i media e nella comunicazione politica, fornisce una versione rimaneggiata, parziale e assolutamente soggettiva di un evento, in questo modo riusciremo a controllare l’opinione pubblica a loro insaputa.
La reputazione è un concetto semplice quanto volubile tuttavia, contrariamente a quanto si possa pensare, essa dipende maggiormente da ciò che è nascosto piuttosto che da ciò che si sa: è il classico caso di omicidio, un comunissimo cittadino compie un efferato delitto e la stampa si affretta ad intervistare amici e vicini in cerca di risposte, quante volte abbiamo sentito la frase “era un brav’uomo”, “amava la famiglia”, “non avremmo mai immaginato che fosse capace di una cosa simile”? Eppure, nonostante la reputazione da uomo, marito, padre modello, quest’individuo ha commesso un crimine di cui nessuno lo avrebbe mai sospettato. Ci sono dei casi in cui uno scatto d’ira, la perdita dell’autocontrollo, possono portarci ad una sbandata simile. Ma non tutti.
Per minare la reputazione basta istillare un dubbio. Una volta messo in circolazione, il dubbio, si lega al nostro avversario costringendolo a minare la sua reputazione inesorabilmente: da un lato, se assume un atteggiamento difensivo, negando le voci diffuse su di lui rafforzerà l’atmosfera di sospetto, perché si discolpa in modo così ostinato? Che le voci siano vere? D’altro canto, se la situazione viene ignorata, il dubbio rimasto irrisolto darà il colpo di grazia.
8 – Esagerazione Calcolata e Travisamento.
Il nome già spiega da sé le dinamiche dell’ottavo principio tattico. Concatenato al settimo principio, la sua dinamica è quella di ingigantire i fatti in modo tale che essi siano percepiti come una minaccia da cui dipende la sopravvivenza e la stabilità della società.
La paura che la pressione provoca nelle persone è il modo più facile per dominare il popolo, sotto pressione e spaventati si tende ad accettare qualsiasi soluzione o compromesso pur di sentirsi al sicuro. Quante volte, per riparare dei deficit o per non far aumentare il debito pubblico, potenziale causa del fallimento di uno Stato, si “è reso necessario un provvedimento atto a contenere l’emergenza”? Quindi l’aumento delle tasse con il conseguente calo del potere d’acquisto di ogni famiglia è una misura diventata accettabile visto il rischio. Così come le riduzioni degli stipendi o i tagli al personale delle aziende, il sacrificio di pochi tutela la sicurezza di molti.
Il bisogno di certezze, di una stabilità, di una guida rende il popolo obbediente; l’intento quindi è di scatenare nell’opinione pubblica una forte reazione emotiva, rendendo tutti consapevoli che i sacrifici sono necessari. L’effetto a cui puntano i titoli shock dei quotidiani, le minacce dei politici nel far crollare la maggioranza di governo, delle misure restrittive e di controllo per evitare la diffusione della criminalità. Se usato a dovere, il principio 8, farà in modo che sia il popolo stesso a richiedere delle misure estreme: fingere di aver subito un attacco armato da uno Stato nemico per rendere reale la paura di un’invasione farà in modo che sia il popolo a chiedere un contrattacco e la carneficina del nemico, in questo modo Goebbels riuscì a giustificare l’invasione della Polonia, allo stesso modo il popolo chiese la testa di Bin Laden dopo gli attentati alle Torri Gemelle; la paura di altre stragi ha reso accettabile l’invasione armata di uno Stato.
9 – Silenziamento.
Contrariamente ai principi 7 e 8, il silenziamento, prevede che tutte le cattive notizie non contrastabili, o difficilmente screditabili, siano silenziate. Un po’ come avviene nei giochi di prestigio, si distrae lo spettatore sviandone lo sguardo: si spacciano notizie futili come notizie di rilievo. Perché allargare la nostra visuale quando in realtà è necessario restringerla? Quindi si tende minimizzare una notizia e non dargli visibilità, finché questa non diventa un lieve fruscio di sottofondo.
Ad oggi, il silenziamento è un fenomeno più diffuso di quanto si pensi, al punto tale che è approdato persino sui social network con il nome di “ghosting”. Il ghosting, parola derivata da “ghost” ovvero “fantasma”, è una tattica passivo-aggressiva indiretta che interessa l’ambito sentimentale, d’amicizia o professionale; sparire nel nulla è sempre stato possibile, tuttavia con l’avvento di internet e delle chat che hanno reso la comunicazione possibile anche senza contatto diretto, la tattica dello scomparire per non prendersi una responsabilità è divenuta più complessa.
Quando una relazione ci ha stufato, un rapporto di amicizia ha perso di valore, o semplicemente ci si è stancati di una persona, basta smettere di rispondere a messaggi e chiamate.
Con lo stesso principio, se una notizia non è utile al nostro scopo la si smette di diffondere.
10 – Verosimiglianza.
La tattica della verosimiglianza va messa in atto con estrema accuratezza, si tratta, in buona sostanza, di notizie false arricchite di dettagli precisi, grazie a quest’ultimi la notizia, seppur falsa, apparirà credibile. Quanto più fedeli e verosimili sono i dettagli che arricchiscono la menzogna, tanto più reale essa apparirà agli occhi della gente. Questa tattica fu fondamentale nella propaganda di Goebbels secondo la logica del “vale di più una menzogna che non può essere smentita, di una verità inverosimile”.
Lo schema da seguire risulta quindi semplice: si crea un problema in modo da causare una reazione nell’opinione pubblica, la naturale conseguenza è una netta presa di posizione di fronte al problema, poco importa se questa avviene per allarmismo, indignazione, paura. La soluzione, già pianificata in anticipo, verrà richiesta dal popolo stesso.
Nel marketing funziona allo stesso modo, chi vi vende un servizio, un prodotto, provvederà a crearvi un problema basandosi su una bugia verosimile: nella telefonia, per esempio, vi diranno che la fibra più veloce arriverà anche a casa vostra, dandovi la possibilità di navigare, guardare serie e film in streaming e fare acquisti online in tutta sicurezza e velocità, per voi e la vostra famiglia al prezzo più economico di sempre. Questi dati sono assolutamente falsi e senza fondamento, le vostre esigenze sono quelle che vi stanno pubblicizzando? Magari non in questo momento ma domani chissà! Effettivamente la fibra proposta è più veloce di quella che attualmente avete? Bisogna valutare tanti fattori, copertura di linea, distanza dalla centralina, cavi di collegamento. Il prezzo è realmente il più economico di sempre? Negli ultimi anni abbiamo visto una tendenza al rialzo sui prezzi, però attualmente sembra la più economica sul mercato.
Quindi vi si pone il Problema: la vostra rete attuale non va più bene. La Reazione più logica è quella di cambiare compagnia per adeguarsi ai nuovi standard. La Soluzione, già nota alla compagnia che ha il compito di vendere il servizio, è farvi firmare un nuovo contratto. Acchiappato il cliente poi spunta il problema della sim sul cellulare, con le stesse dinamiche della rete fissa, per avere la stessa soluzione di prima.
11 – Trasfusione.
Per analizzare quest’ultimo principio tattico dobbiamo fare una piccola divergenza.
Nel nostro cervello si trova il sistema limbico, tra le sue varie funzioni (che non andremo a vedere in questa sede) ci sono quelle di controllare le emozioni, l’umore e il senso di autocoscienza, che determinano il comportamento dell’individuo. Le emozioni giocano un ruolo fondamentale nella vita dell’essere umano, possiamo dire che siano il punto di partenza delle azioni. Un odore, un suono o un oggetto possono portarci alla mente un ricordo, il ricordo stimola l’emozione che può essere nostalgia, tristezza, felicità e le nostre azioni ne risentiranno di conseguenza.
A questo livello subliminale si rivolge la tattica di trasfusione: per mobilitare le masse si punta ad infervorare gli animi, risvegliare alcune componenti viscerali per alimentare determinate pratiche, come, ad esempio, l’istinto di protezione della prole. Impossessandosi delle emozioni del popolo, facendo leva su di esse, si può influenzare il comportamento sul piano pre-riflessivo; attraverso l’emozione, quindi, s’insinua in profondità nella persona un modello collettivo di comportamento del quale non siamo coscienti come singoli perché si tratta di un piano che si sottrae alla coscienza, quello subconscio.
Cito direttamente Magi:
“La Trasfusione evoca sottilmente e dà sfogo all’emotività per provocare un cortocircuito nell’analisi razionale e nel senso critico dell’individuo; impiegando il registro emotivo apre la porta d’ingresso dell’inconscio per portare a galla o per impiantare idee, desideri, compulsioni, timori o paure o amori, per indurre determinati comportamenti.”
Così finisce il nostro tour all’interno del sistema propagandistico usato da Goebbels, tutt’oggi alcune di queste tattiche sono ancora utilizzate e spesso a nostra insaputa. Osservare e comprendere il mondo che ci circonda è un passaggio fondamentale per riuscire a mantenere ben saldo il nostro pensiero critico, per evitare di farci abbindolare e cadere nelle trappole delle fake-news. Alcuni di questi Principi si sposano perfettamente con le tecniche di comunicazione e marketing, altre meno.
In ogni caso la cultura e la conoscenza non fanno mai male!
E voi cosa ne pensate? Avete trovato interessante questo articolo? Riscontrate queste pratiche nella vita quotidiana?
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